Sala Consilina: Colucci, Lopardo e Spinelli escono dalla maggioranza e si dichiarano indipendenti

 

I consiglieri comunali di Sala Consilina, Nicola Colucci, Francesco Spinelli e Tonino Lopardo ufficializzano, con una nota protocollata al comune, la loro uscita dal gruppo di maggioranza “Sala Viva” che ha portato alla vittoria delle elezioni l’attuale sindaco Francesco Cavallone.  Un’amministrazione quella del sindaco Cavallone, caratterizzata negli ultimi tempi, da diversi momenti di contrasto tra gli appartenenti al gruppo di maggioranza. Dopo le esternazioni pubbliche di Tonino Lopardo che aveva chiesto addirittura le dimissioni del sindaco Cavallone arriva nella giornata di oggi la notizia della rottura con il primo cittadino anche di Colucci e Spinelli.  “ È una scelta maturata lentamente, scrivono i tre consiglieri comunali,  ma in maniera ineluttabile, esternata già in qualche manifestazione di riunione di maggioranza, e non solo, in quanto a nostro parere è “un’amministrazione per pochi eletti”. Pertanto, ci dichiariamo indipendenti prendendo le distanze dal gruppo consiliare di maggioranza “SALA VIVA”, al quale siamo appartenuti fino ad oggi e per il quale gruppo ci siamo impegnati nelle rispettive deleghe assegnateci con onestà e con amore nell’attività amministrativa, mai rinnegando gli impegni assunti nell’ultima campagna elettorale e sempre favorendo in prima istanza gli interessi della Città di Sala Consilina. Distanze che dobbiamo, purtroppo prendere e al tempo stesso, con amarezza, registrare la tiepidezza con una parte del gruppo che lasciamo. Tiepidezza diventata freddezza ad incominciare dalle posizioni e dai percorsi assunti che vedono mortificare la nostra immagine. A più riprese, aggiungono,  abbiamo lamentato varie criticità, tra cui, in modo particolare, la carenza di comunicazione tra noi consiglieri comunali e il Sindaco (fatta eccezione per qualche componente). Non solo questo, ma anche la mancanza di coesione tra i membri del gruppo “SALA VIVA” e la completa assenza di collanti comuni, che, sicuramente, ci avrebbero potuto permettere di amministrare in maniera più armoniosa e organica. Se non ci fossero state queste mancanze, probabilmente, amministrare in maniera più precisa, facendo ancor più l’interesse della nostra comunità, aspetto che a volte è mancato, a vantaggio di decisioni mono-laterali, assecondate in modo forse fin troppo passivo ma speranzoso anche da noi consiglieri”. I consiglieri parlano dell’assenza di comunicazione non solo nel gruppo di maggioranza, ma anche tra quest’ultima ed i cittadina:  abbiamo avuto la sensazione, scrivono infatti, che  avessimo erto un muro tra noi e i cittadini, percepiti come qualcosa di fastidioso e non come parte attiva della nostra realtà territoriale. Non vi è più in noi la voglia di fingere un sostegno che non riusciamo più a dare, conclude il documento,  o di far parte di un gruppo a cui, da abbastanza tempo, non sentiamo più di appartenere, pertanto, ci dichiariamo indipendenti, prendendo le distanze dal gruppo consiliare di maggioranza “SALA VIVA”, al quale siamo appartenuti fino ad oggi e per il quale ci siamo impegnati. La presente non vuole essere una lettera di accusa verso qualcuno in particolare, perché in questa storia, dal primo cittadino all’ultimo dei consiglieri eletti (noi compresi) siamo tutti colpevoli di una gestione non proprio ottimale della cosa pubblica, pertanto, vorremmo fare un appello agli altri consiglieri e nell’interesse della nostra città, sarebbe più opportuno che tutti facessimo un passo indietro, perché, quando non si è allineati, diventa molto più facile prestare il fianco ad errori”.

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …….ci mncava solo questo per prostrare ancora di più questo sventurato paese. Sono decenni che assisto a queste ” iacovelle ” per dirla alla De Filippo che sono la costante nel nostro tempo.Una frase su tutte mi fa rabbrividire ” vogliamo fare gli interessi del paese ” Quante volte l’ho sentita pronunciare dalla bocche di politici di diversa estrazione politica. Dal monarchico lauro, al socialista iannuzzi, ai vari meluzzi , conte , angrisani, sino ai democristiani, ai craxiani, ed oggi , orrore , dai leghisti, dai grilli parlanti e dai neofascisti nipotini del duce. La domanda è :” cambierà qualcosa ? ” Temo proprio di no. La pietra tombale su questa riserva indiana a cui hanno ridotto il nostro paese non è stata ancora messa ma ci siamo vicini.

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