Un impianto di Biometano ad Auletta: i dubbi su inquinamento, odori molesti e ripercussioni sul territorio

Un impianto di produzione di biometano, ottenuto dalla raffinazione di biogas proveniente dalla fermentazione anaerobica di prodotti e sottoprodotti organici provenienti in parte da aziende agricole facenti parte della compagine sociale ed in parte da ditte terze. E’ il progetto, contenuto nell’istanza, inviata da una società con sede a Roma al Comune di Auletta. L’impianto, secondo il progetto, dovrebbe realizzarsi in località “Cerreta” e la società romana nell’istanza ha richiesto l’avvio di una conferenza dei servizi. Una notizia che ha creato qualche perplessità in una parte della popolazione. L’impianto che dovrebbe in mezzo a una zona agricola di oliveti e aziende agricole avrebbe una capacità produttiva di 500 standard metri cubi all’ora di metano. Nella giornata di ieri un gruppo di cittadini e cittadine hanno distribuiti dei volantini contenenti una serie di interrogativi indirizzati sia all’amministrazione che alla società che realizzerà l’impianto e dai quali si attendono risposte magari nel corso dell’assemblea pubblicata convocata per il 10 agosto alle 19.00. Nei volantini diffusi viene spiegato che la società che realizzerà l’impianto, con sede a Roma, “non è la prima volta che propone un impianto di tali dimensioni. Nel 2019 ci ha provato ad Agnone nell’Alto Molise. Lì i consiglieri d’opposizione, la cittadinanza e infine la sovrintendenza sono riusciti a bloccare il progetto”. Numerosi gli interrogativi anche sull’impatto che l’impianto avrà sul territorio in termini di inquinamento, odori molesti e rumore. “Quanti camion al giorno transiteranno sul territorio comunale? L’impianto ha bisogno di circa 300 tonnellate di scarti al giorno per 365 giorni. Una quantità enorme che sarà trasportata da camion su gomma”. Un altro aspetto è relativo alla collocazione dell’impianto: l’area è contigua al parco nazionale del Cilento, Alburni e Vallo di Diano, a ridosso del fiume Tanagro, Sito di Interesse Comunitario (SIC-IT8050049 – Fiumi Tanagro e Sele), inserito nella Rete Natura 2000 ed incluso nella Riserva Naturale Foce Sele Tanagro di interesse regionale.
Altri interrogativi riguardano i posti di lavori, ma anche chi beneficerà di quanto prodotto. Dalle informazioni in possesso degli organizzatori del confronto pubblico, gli unici beneficiari saranno la Snam, poiché il gas prodotto entra nella sua rete, e l’azienda privata. Non sono previsti sgravi fiscali per i cittadini.
Infine si legge nel volantino: “ Auletta non è Paestum, non ha scarti così abbondanti di aziende zootecniche e agricole come la Piana del Sele. Ciò significa che, per far funzionare l’impianto, arriveranno rifiuti da altri Comuni con camion pesanti”.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *