Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: operativa la filiera della carne di cinghiale

Feral pigs, sow and piglets rooting for food

È finalmente operativa la filiera della carne di cinghiale nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in seguito alla firma del contratto con la FMF CARNI SRLS di Picerno, la ditta che si occuperà di ritirare le carcasse abbattute dai 300 selecontrollori abilitati.

Dopo un cospicuo investimento per l’adeguamento e la dotazione strumentale dei 4 Centri di Raccolta ubicati nei comuni di Felitto, Roscigno, Morigerati e Cuccaro Vetere, l’Ente Parco ha perfezionato un modello sperimentale di commercializzazione della carne di cinghiale che già a partire dalla prossima settimana darà i suoi primi risultati.

L’auspicio, dichiarano il Presidente del Parco Giuseppe Coccorullo e il Direttore Romano Gregorio: “è che da una forte criticità dovuta ad una esponenziale presenza di ungulati in tutto il territorio nazionale, possa innescarsi un percorso in grado di creare economia ed occupazione”.

In settimana è previsto un incontro operativo tra i responsabili della ditta, i presidenti delle associazioni dei selecontrollori che gestiranno i 4 Centri di Raccolta e i veterinari dell’ASL a cui sarà affidato il compito di vigilare sugli aspetti igienico sanitari di tutta la filiera.

Se saranno confermate le aspettative, anche in considerazione degli ulteriori 300 selecontrollori che attualmente sono in corso di abilitazione, il Parco amplierà la Rete dei Centri di Raccolta mediante il coinvolgimento degli Enti locali del territorio attualmente scoperto.

Emanuela Collazzo

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