Nasce l’Irfi: l’istituto di ricerca sui fenomeni mafiosi intitolato a Don Peppe Diana

Nel Dipartimento di Diritto canonico della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Tommaso di Napoli nasce dell’IRFI (L’Istituto di ricerca e di formazione interdisciplinare sui fenomeni delle mafie e della corruzione).

Un percorso interdisciplinare per promuovere una riflessione e costruire percorsi educativi, catechetici e pastorali che orientino il Paese e soprattutto le Chiese verso nuovi stili di vita in riferimento ai fenomeni delle mafie e della corruzione; un polo formativo a disposizione di tutto il territorio nazionale ma con particolare riferimento alle Diocesi del sud Italia, attraverso l’offerta di una lettura e di uno studio scientifico di questi fenomeni per coglierne la sfida teologica, pastorale e canonica che lanciano alle nostre Chiese.

L’istituto è dedicato alla memoria e all’esempio di don Peppe Diana, il sacerdote ucciso a Casal di Principe il 19 marzo 1994, ed è stato presentato ufficialmente a Napoli in una iniziativa corale, che ha visto la partecipazione di tanti esponenti istituzionali, giornalisti e magistrati in un racconto, a tratti inedito, del sacerdote campano e della straordinaria eredità di fede, coraggio e impegno che ha lasciato.

Il coordinatore del progetto sarà il lucano don Marcello Cozzi, sacerdote impegnato da decenni sul versante del disagio sociale, dell’educazione alla legalità e alla giustizia, e al contrasto alle mafie.

La presentazione del progetto si è tenuta nel corso di un convegno dedicato a don Peppe Diana, che si è svolto nell’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – Sezione San Tommaso di Napoli, alla presenza del Decano Antonio Foderaro, di Gaetano Manfredi sindaco di Napoli, di Renato Natale sindaco di Casal di Principe ed è stata affidata alle parole di Mons. Domenico Battaglia Arcivescovo di Napoli, che ha detto: “Raccogliamo la difficile eredità lasciata da don Peppe Diana, svincolandola dalla sola sfera della memoria per legarla a quella che don Tonino Bello avrebbe definito “l’organizzazione della speranza”. L’Istituto è uno strumento formativo permanente a disposizione delle Diocesi del Sud Italia per aiutare, sostenere e accompagnare le Chiese locali ad affrontare fenomeni così difficili e così complessi”.

“Il progetto è davvero un cantiere in costruzione – spiega don Marcello Cozzi – all’interno del mondo Accademico della Chiesa si vuole raccogliere il seme gettato da don Peppe e fare in modo che l’impegno contro le mafie e la corruzione non sia solo lasciato alla buona volontà, alla passione e alla disponibilità di qualche prete, ma che invece diventi coscienza collettiva dell’intero mondo ecclesiale”.

Paola Romano

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *