“Il tempo che ci resta: decolonizzare la Palestina”. L’evento di Resta e Toko Film Fest presso la Certosa di Padula

“Per dare voce a quella fetta di opinione pubblica che non trova rappresentazione nell’attuale dimensione politica e istituzionale. Per poter ribaridire con forza “cessate il fuoco” e “stop al genocidio”, attraverso degli interventi di analisi critica che abbraccino una prospettiva storica e giuridica. In quanto rete e contenitore di tematiche e sensibilità eterogenee, partendo dall’occupazione Palestinese, lo scopo sarà quello di trovare un metodo di indagine che decostruisca l’ottica coloniale del nostro immaginario. Ciò che sembra distante ci riguarda laddove si fa dei diritti umani fondamentali appannaggio di pochi privilegiati”: queste righe fanno parte del comunicato della rete territoriale RESTA Vallo di Diano che oggi, venerdì 29 marzo, terrà presso la Certosa di Padula, un evento sulla questione palestinese dal nome “Il tempo che ci resta: decolonizzare la Palestina” in collaborazione con Toko Film Fest e patrocinato dal Comune di Paula. Presso la Sala Sanseverino della Certosa, a partire dalle ore 16:30, interverranno degli esponenti del Centro Culturale Handala Ali (che si occupa di Palestina), Gianmario Sabini (dottore in scienze filosofiche), Luigi Daniele (docente specializzato in diritto dei conflitti armati). Dalle ore 19 ci sarà poi uno spazio legato alla visione di cortometraggi sulla Palestina, RESTA infatti in collaborazione con il Toko Film Fest, proietteranno “Ave Maria” con la regia di Basil Khalil e “The Backbone of the Palestinians” con la regia di Giacomo Fausti, il quale interverrà dopo la proiezione. Inoltre, si illustrerà “Habibi”, un progetto fotografico di Antonio Faccilongo, il quale attraverso la fotografia ha raccontato il conflitto palestinese e poi sarà la volta di “Palestine Heirloom Seed Library” dell’artista palestinese Vivien Sansour (un progetto che mostra l’esigenza di conservare e tramandare la cultura e la tradizione agricola del suo popolo).

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