Giovanni Citarella ha confessato : “sono perseguitato dallo Stato”

Si è tenuto ieri un lungo interrogatorio che ha visto Giovanni Citarella, ammettere le proprie responsabilità. Il patron della Nocerina, rinchiuso da venerdì pomeriggio nel carcere di Sala Consilina, ha scelto di rispondere alle domande del gip, assistito dal suo legale Andriano Bellacosa. E così avrebbe confessato: “Sono stato costretto a usare dei prestanomi perché sono perseguitato dallo Stato e a causa dell’interdittiva non potevo più lavorare”. Queste le parole del patron della Nocerina, al quale, unitamente al fratello Christian e ad Alfonso Faiella, viene contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla emissione di fatture false ed al trasferimento fraudolento di valori. Secondo quanto emerso dalle indagini, essi elargivano pagamenti in nero ai giocatori della squadra di calcio della Nocerina, mediante la creazione di società fittizie, evadendo il fisco. Diversamente Christian Citarella, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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