PD Salerno: la commissione salva i dissidenti

La Commissione provinciale di Garanzia del Pd di Salerno ha annullato il provvedimento disciplinare nei confronti del Senatore Angelica Saggese e di altri quattro iscritti al Partito. Il provvedimento fa riferimento ai fatti dello scorso febbraio , quando Guglielmo Vaccaro, candidato alla segreteria regionale Pd, occupò la sede provinciale salernitana per via di presunti brogli. La protesta di Vaccaro ha ricevuto la solidarietà di alcuni suoi colleghi, tra i quali il deputato Angelica Saggese. Quest’ultima  insieme ad altri quattro iscritti al Partito, avevano ricevuto nei giorni scorsi l’avvio di sospensione da parte della commissione provinciale con il rischio di essere espulsi. Una decisione maturata in relazione “all’unità del partito”. Un’unità professata dal segretario provinciale Nicola Landolfi e accolta dai membri della commissioni di garanzia. Landolfi e i componenti della commissione che lo scorso 26 febbraio avevano messo sul banco degli imputati i dissidenti.  La sospensione dal partito avrebbe comportato la decadenza dagli incarichi individuali. Il caso è finito anche in Procura, con il pm dell’Antimafia Vincenzo Montemurro che sta indagando sul tesseramento del partito. Riavvolgendo il nastro però la questione, come scrive Vincezo Pedace sul suo profilo FB è da “ricercare non con l’occupazione o il provvedimento in essere, quanto più il fatto che la Segreteria Provinciale del Partito avrebbe potuto associarsi alla nostra protesta che aveva come unico obiettivo quello di rendere maggiormente trasparenti e democratiche le primarie che si svolgeranno nel prossimo futuro”. Parole forti di Pedace, scritte all’indomani del provvedimento e che ora probabilmente mettono la parola fine sulla vicenda in attesa di altri colpi di   scena o di clamorose spaccature all’interno del partito Democratico..

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