Amministratori e cittadini in corteo ad Auletta per protestare contro la frana. “Due anni senza interventi”

Da circa due anni le stesse immagini realizzate dalle nostre telecamere raccontano uno stato di disagio ormai permanente per i cittadini di Auletta e della Valle del Tanagro, a causa della frana che ha interessato il km 46 della SS19 delle Calabrie in località Ponte Nuovo- Battaglione. Sempre da circa due anni progetti, promesse, lavori mai iniziati e manifestazioni di protesta sono all’ordine del giorno. Ieri a lanciare un ennesimo grido d’allarme dalla zona, ci hanno pensato gli amministratori del Tanagro e i tanti cittadini, attraverso un corteo pacifico di protesta, per rimarcare ancora una volta con forza, il totale stato di abbandono e l’incapacità da parte degli organi sovra comunali (sono stati accusati Governo, Anas e Regione)  di trovare una soluzione rapida ed efficace per la sistemazione di un’arteria di fondamentale importanza per i piccoli paesi dell’area interna. La manifestazione organizzata dal sindaco di Auletta Pietro Pessolano, con l’appoggio e la partecipazione di diversi amministratori del territorio ha visto la presenza di associazioni di categoria e del comitato Ponte Nuovo, altra compagine impegnata nella causa. Dalla Regione Campania hanno fatto sentire la loro voce e il loro sostegno anche i consiglieri regionali Borrelli e Ricchiuti. Il corteo si è mosso dalla zona denominata “Ponte degli Inglesi” fino ad arrivare al luogo della frana, dove è impossibile da due anni transitare. Lo sanno bene i residenti , i quali si trovano quotidianamente ad affrontare difficoltà logistiche connesse all’interruzione dell’arteria stradale, divenuta simbolo di una periferia mai stata così confine. E’ il caso di lavoratori, studenti e anziani in questo momento delusi ed amareggiati. Scene di ordinaria follia, se volessimo trovare un titolo ad una situazione che si trascina da tempo. Impegno, dedizione e la corsa contro il tempo per il Comune di Auletta fino ad ora non sono bastati per sollecitare l’Anas, ente preposto alla ricostruzione del tratto di strada statale. Il ritardo dei lavori infatti , come dichiarato ai nostri microfoni è imputabile alla stessa ANAS che ha rinviato lo scorso settembre la conferenza dei servizi facendo slittare inevitabilmente lo stato di avanzamento della programmazione. Otto mesi e 5 milioni di euro servirebbero per ripristinare il tutto. Il progetto esecutivo  è già pronto, in virtù delle indagini geognostiche e dell’iter per la totale messa in sicurezza della strada e del tratto di fiume in corrispondenza del versante instabile. Si spera più che in un’accelerazione della spesa di “Caldoro maniera” ad un’accelerazione dell’impegno. La richiesta di intervento è stata inoltrata anche all’attuale governatore della Regione Vincenzo De Luca, il quale non potrà mettere in secondo piano l’emergenza, in primis sul tavolo dei lavori per non essere ancora una volta ”mai più ultimi”.

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