Angelo Caporrino, 100 anni festeggiati in una famiglia da record: 539 anni di vita in 6, “reunion” da mezzo millennio

L’elisir di lunga vita probabilmente esiste, e la famiglia Caporrino ne è la prova: e così i 100 anni di Angelo Caporrino diventano uno spot per Monte San Giacomo, per il Vallo di Diano e per il PNCVDA.

Angelo Caporrino, 100 anni festeggiati in una famiglia da record: 539 anni in 6, “reunion” da mezzo millennio

ANGELO CAPORRINO, 100 ANNI FESTEGGIATI IN UNA FAMIGLIA DA RECORD: 539 ANNI IN 6, “REUNION” DA MEZZO MILLENNIO

Pubblicato da Italia Due su Venerdì 10 gennaio 2020

Inevitabile quando, in una delle più rappresentative “reunion” della storia di questi territori, i 100 anni di Angelo, insieme ai 92 della moglie Michelina, ai 96 e 78 delle sorelle Antonietta e Colomba, e infine ai 90 e agli 83 dei fratelli Pasquale e Carmine, totalizzano un totale di ben 539 anni, ben più di mezzo millennio di vita. Dunque è stata davvero una occasione speciale quella del traguardo tagliato da Angelo, festeggiato (oltre che dai fratelli e dalle sorelle) dalla quasi totalità dei componenti della famiglia nata da lui e Michelina, e che conta 5 figli (Vincenzo, Giovanni, Arcangela, Pasquale e Claudia), 19 nipoti e 5 pronipoti.

Una bellissima giornata alla quale non ha voluto mancare l’amministrazione comunale di Monte San Giacomo, guidata dal sindaco Raffaele Accetta e dal vicesindaco Angela D’Alto, e benedetta dal parroco don Agnello Forte. E che ha visto la partecipazione entusiasta del presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni e sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino.

Una vita davvero meritevole di essere raccontata quella di Angelo Caporrino, esempio di dedizione alla famiglia e alla patria, grandissimo lavoratore e modello di onestà. Che ha attraversato buona parte del ‘900 superando ogni tipo di avversità e difficoltà. Nonostante abbia potuto frequentare la scuola soltanto fino alla 2^ elementare, Angelo sa leggere e scrivere benissimo, ed è diventato sordo in seguito ad un incidente avvenuto nella sua infanzia.

A 18 anni, a causa della guerra, fu chiamato alla visita militare e arruolato un paio d’anni dopo, partecipando alla guerra per 3 anni. Dopo la firma dell’armistizio tornò a Monte San Giacomo a piedi, e in un primo momento non fu riconosciuto dai suoi cari a causa degli stenti patiti, della barba e delle sue condizioni fisiche. Dopo essersi ripreso, fino agli anni ’60 restò a Monte San Giacomo facendo il contadino e vivendo alla giornata, in particolare prendendosi cura dei suoi buoi. Poi emigrò in Germania, dove rimase fino al 1975. Tornato a Monte San Giacomo, continuò a fare il contadino fino al 2000, quando gli venne diagnosticato un carcinoma prostatico: ma Angelo ha combattuto e vinto anche il cancro! Nonno molto affettuoso, oggi si preoccupa per la carriera dei suoi nipoti, e per tutta la sua grande famiglia che vuole sempre vicina.

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