Piano vaccinale nel Vallo di Diano: sopralluoghi per scegliere le varie sedi “operative”. Nodo farmacisti

Si è tenuta ieri una nuova riunione da parte dei sindaci del Vallo di Diano, voluta dal presidenza della conferenza del distretto sanitario, Francesco Cavallone, alla presenza del direttore sanitario Luigi Mandia e di Rosa d’Alvano che dirige l’area prevenzione del Distretto. L’incontro è stato organizzato, il secondo in tal senso, per organizzare il piano vaccinale nel Vallo di Diano, con le sedi da scegliere per effettuare concretamente il vaccino. Sono diverse le aree proposte. L’unica che finora appare certa di poter ospitare la vaccinazione è il Saut di Teggiano. Tra le altre strutture in nomination, l’ospedale di Sant’Arsenio, il centro polifunzionale di Atena Lucana, un edificio a Prato Comune a Montesano sulla Marcellana, l’ex scuola elementare di Fonti a Sala Consilina e il Cea di Sanza. Si deciderà dopo i sopralluoghi in atto in queste ore. Altro nodo da sciogliere: le forze in campo. Per poter, infatti, avere un efficace piano vaccinale occorrono farmacisti, medici e infermieri e politica e Sanità dovranno accordarsi su tempi e modi. Si interloquendo tra le varie parti in causa per trovare la migliore soluzione. Entro fine settimana si potranno avere maggiori risposte.

2 risposte

  1. Nicola ha detto:

    Spero che per la scelta “del luogo”dove vaccinare sia data priorità alla logica del territorio,e non alla logica si “politica clientilistica”.mi permetto di ricordare che più punti saranno attivi e meno spostamenti tra paesi del vallo ci saranno.Chi propone SAUT di Teggiano ,forse dimentica di fare chiarezza sul dove è situato e con quali mezzi è possibile arrivarci senza rischiare di “perdersi”,visto che la Toponomastica con relativi numeri civici ,lascia molto alla immaginazione e poco all’individuazione per un percorso sicuro

  2. fusco antonio ha detto:

    …….mentre in italia il piano vaccinazioni è ancoa in divenire in germania, per esempio, hanno già censito la popolazione che intende essere vaccinata facendo riferimenro presso i medici di base. Cosa che potrebbe essere fatta anche da noi, ma sarebbe troppo semplice per la nostra esasperante burocrazia. Speriamo bene, ma con le lentezze e le disfunzioni che si sono già evidenziate in questa prima fase temo che molti altri anziani dovranno passare a miglior vita e le loro morti graveranno sulle coscienze della nostra classe dirigente e politica.

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