Rifiuti da Polla in Tunisia. La Sra: “La Regione conosceva l’iter da seguire e lo ha sbagliato”

I rifiuti in Tunisia, partiti da Polla, sono ancora nel porto di Sousse. Sono 212 container, e sono sequestrati – perché ritenuto un trasporto illegale, privo delle giuste autorizzazioni. La vicenda è nota, anche se alcuni elementi sono ancora in chiaroscuro, e riguarda dei rifiuti non pericolosi inviati dalla Sra, azienda di Polla, in Tunisia, dopo l’autorizzazione della Regione Campania. I primi sessanta container sono arrivati al porto e sono stati portati alla destinazione, il resto del carico, i 212 container, sono ancora, da oltre un anno, sotto sequestro nel porto di Sousse. La Regione – secondo quanto emerso – ha concesso l’autorizzazione al trasporto scegliendo la “strada burocratica” sbagliata. Secondo l’ente di Palazzo Santa Lucia, gli Uffici hanno seguito solo “i consigli” del Sra sul focal point da contattare attraverso il Consolato tunisino di Napoli. La Sra, in un recente ricorso al Tribunale di Roma, in merito allo “scongelamento” della fidejussione da diversi milioni di euro, ha portato all’attenzione dei giudici il fatto che i tecnici della Regione ben sapevano l’iter da seguire. Infatti “risultano indicati anche Competent Authorities su base regionale, tra le quali figura per la Campania l’Ufficio, di cui fanno parte proprio i due che hanno firmato l’autorizzazione”.  In base a una serie di elementi emersi nella memoria della Sra, l’azienda dei Palmieri, sottolinea nel ricorso che “Ancora una volta emerge  l’imputabilità esclusivamente a Regione e Ministero delle conseguenze delle proprie decisioni amministrative e, pertanto, l’abusività nell’escussione delle due polizze in danno della ricorrente”. La Sra infatti ha sottolineato nel ricorso che i due enti, per non pagare circa 330mila euro, hanno lasciato i  container del Porto tunisino con un ingigantimento dei costi.

Si attende ora la risposta del Tribunale di Roma alla richiesta della Sra di accogliere il reclamo avverso l’ordinanza di rigetto del congelamento della fidejussione, “annullandola, revocandola e riformandola in toto e, conseguentemente,
espletato ogni incombente di rito e disattesa ogni contraria istanza ed eccezione, all’esito degli accertamenti ritenuti necessari”.

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