“Adotta un documento” è l’iniziativa per valorizzare il patrimonio della chiesa di San Michele Arcangelo di Padula

“Adotta un documento” è l’iniziativa presentata nella giornata di ieri a Padula, nata dalla collaborazione tra don Giuseppe Radesca e il Museo del Cognome. Un’iniziativa volta a promuovere la partecipazione attiva di tutti i cittadini padulesi alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio dell’archivio custodito nella Chiesa Madre di “San Michele Arcangelo.”

Un archivio parrocchiale ricco di preziosissimi documenti che raccontano la storia di tutti gli antenati e della vita del piccolo paese di Padula. Alcuni dei documenti, come pergamene, hanno subìto, con il passare del tempo dei danni che necessitano un intervento di restauro urgente, per questo motivo la chiesa di San Michele Arcangelo e il Museo del Cognome, coinvolgendo anche l’intera cittadinanza, hanno avviato il progetto di restauro. Un importante patrimonio dunque, pieno di storia anche per il compianto Arturo Didier, stimato docente di arte e storico, autore di numerose pubblicazioni che hanno permesso di ricostruire, recuperare e valorizzare la storia locale, che proprio nell’archivio di Padula trovò l’ispirazione per la sua certosina attività di ricerca nel pubblicare “I Regesti delle pergamene di Teggiano”, varie unità archivistiche che partono dal XIV secolo in poi.

“Negli anni siamo stati più volte frequentatori dell’archivio, ricco di documenti non solo ecclesiastici ma anche della storia di Padula. Il primo impegno è condividere questo archivio – ha affermato don Giuseppe Radesca – vogliamo rilanciare questo percorso, basandoci anche sul lavoro svolto circa 30 anni fa dal professore Didier. Si tratta del restauro di 124 pergamene, più una in parte restaurata”.

“Un Cancelliere è colui che deve custodire tutto in una Diocesi – afferma don Luigi Terranova – Ogni documento è un insegnamento, dove troviamo la storia ma anche la memoria. L’archivio parrocchiale è vita, non solo un nome scritto”.

Michele Cartusciello, inoltre, invitando a contribuire all’iniziativa consegna nelle mani di don Giuseppe Radesca, un assegno per aiutare e sostenere l’adozione e ha affermato che se in casa si hanno dei documenti appartenenti ad un archivio parrocchiale o comunale, bisogna consegnarli. “Adotta un documento significa anche un occhio di riguardo ai nostri anziani, archivi viventi. Ascoltiamo le loro storie”.

I cittadini padulesi, attraverso delle donazioni potranno adottare un documento che necessita di restauro, il nome del benefattore sarà riportato sulla cartella nella quale sarà conservato il documento restaurato creando così, come sottolineato dagli organizzatori, “un archivio nell’archivio”. I documenti, una volta restaurati verranno conservati e resi consultabili presso l’archivio parrocchiale di “San Michele Arcangelo”.

Alla cerimonia di presentazione dell’iniziativa hanno partecipato il Vicario diocesano e parroco della chiesa madre di Padula, don Giuseppe Radesca, il Cancelliere Vescovile e parroco della chiesa “San Nicola dei Latini” di Polla, don Luigi Terranova, il direttore del Museo del Cognome di Padula, Michele Cartusciello, il professore Vincenzo Maria Pinto, il Circolo Sociale “Carlo Alberto 1886”, il Forum dei Giovani, l’associazione Amici del Presepio sezione “P. Gallo”, la vice sindaca di Padula Caterina di Bianco, in rappresentanza del Comune, ed il professore Giuseppe Di Mieri.

Per sapere come partecipare all’iniziativa bisogna andare sul sito https://museodelcognome.it/2022/05/20/adotta-un-documento/

 

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..ai tempi oramai lontani della tesi di laurea di mia moglie ottenemmo di consultare l’archivio della chiesa di San Pietro a sala consilina. Trovammo in uno stato di abbandono centinaia di libri e documenti e cercammo di fare un po’ di pulizia e di recuperare il possibile. Alla fine il lavoro ha premiato mia moglie con un ottimo voto alla laurea con una tesi sulle chiese ricettizie anche pubblicata e tra biblioteche disponibili e parroco pensante salvammo anche qualche centinaio di documenti e libri antichi di secoli. Questo bisogna fare , in ogni settore pubblico e non girare la testa dall’altra parte e fottersene come si fa di solito.

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