Al Porto di Salerno sbarcano 248 migranti: fuggono da torture. 84 i minori a bordo

Sono 248 i migranti sbarcati al Porto di Salerno, recuperati in tre diverse operazioni in mare dalla Geo Barents Medici senza frontiere. Erano  84 i minori sulla nave, 78 dei quali non accompagnati. Tante le donne costrette ad affrontare da sole un viaggio duro, lungo e pericoloso, quasi non riescono a realizzare di essere arrivare in Europa. Molte di loro hanno alle spalle anni di violenze inaudite.

La macchina dell’accoglienza, che ha funzionato bene, è stata gestita dalla Prefettura di Salerno, coordinata dal Prefetto Francesco Russo Duro e dal viceprefetto vicario Silvana D’Agostino, secondo un protocollo dettato dal ministero dell’Interno. Gli adulti, a parte trenta che verranno ospitati nel Salernitano, sono stati smistati fuori regione, in Lombardia, Veneto, Umbria e Toscana. Supporto fondamentale anche quello della Caritas, della Croce Rossa e della protezione civile oltre che di tutte le forze dell’ordine. La Caritas di Salerno ha fornito bevande calde, acqua, brioche, panini e tè ai migranti, ma anche alle forze dell’ordine e agli altri volontari presenti sul posto. Sono state inoltre consegnate oltre duecento paia di ciabatte e calzini, distribuiti ai tanti che sono arrivati a piedi nudi. Per il vescovo di Teggiano-Policastro, Antonio De Luca, referente proprio della Caritas e tra i primi ad accogliere i migranti, quello dell’accoglienza «è un problema che necessita di un approccio culturale che deve andare oltre le polemiche”.   I minori sono stati i primi a partire e completare le pratiche di identificazione, saranno poi smistati presso parenti in Italia o all’estero. Per gli adulti, invece, le operazioni e le partenze sono slittate a sera per le difficoltà legate alle pratiche amministrative.

 

 

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