“Mancano i medici in Rianimazione ed Anestesia a Polla”. Il sindacato annuncia azioni legali

La carenza del personale del reparto di Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero di Polla è al centro del documento inviato dall’organizzazione sindacale di categoria: l’associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani-  Emergenza Area Critica, al direttore sanitario Luigi Mandìa da poco ritornato alla direzione sanitaria e al responsabile della Rianimazione di Polla, il dottore Gallo.

La dotazione organizza del reparto è pari a 5 unità +1, con il supporto di altri dirigenti medici provenienti dal altre strutture dell’Asl, in “modo sporadico” sottolinea la nota sindacale. Nel documento viene sottolineato che “con tale dotazione è possibile effettuare solo un turno che salvaguardi i livelli minimi di assistenza con un’unità, dedicata alla Rianimazione e al Pronto Soccorso ed un’attività dedicata agli interventi in regime d’urgenza. Nonostante ciò, rimarca il sindacato, vengono quotidianamente proposte sedute operatorie in regime di elezione”.
Da qui la dura critica nei confronti del responsabile della rianimazione di Polla, accusato di “continuare, nonostante l’evidente anomalia, ad assicurare il funzionamento delle sale operatorie in regime di elezione mantenendo più sale contemporaneamente parte ed attingendo all’unico anestesista dedicato dell’urgenza. Oltre alla palese illegalità, accusa il sindacato il quale rammenta che il contratto nazionale del lavoro prevede che nelle sale operatorie in cui si effettuano interventi in anestesia generale o locale sia obbligatoria la presenza di un anestesista”. Una situazione, quindi, secondo il sindacato, che pone a rischio i pazienti ma anche gli stessi operatori che potrebbero avere “delle condotte imprudenti con evidenti ricadute sia di carattere generale che civile”. Da qui l’appello ad utilizzare in “modo legale le sale operatorie” e la diffida nei confronti del responsabile del reparto a “perseverare con comportamenti anti contrattuali e di estrema pericolosità”. Nel caso contrario il sindacato annuncia azioni legali e giudiziarie a tutela dei lavoratori e dei pazienti.

 

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