Sequestrato per 5 mesi e nascosto a Sicignano degli Alburni: 50 anni fa il rapimento di John Paul Getty III

Nel luglio del 1973 Paul Getty III, nipote del petroliere miliardario americano Jean Paul Getty, venne rapito e sequestrato fino al riscatto in una cantina nei pressi della stazione di Sicignano degli Alburni. Con la vicenda Getty si diede inizio ad uno dei più grossi giri d’affari della ndrangheta calabrese: i rapimenti con riscatto.

La scomparsa del ragazzo avvenne il 10 luglio del 1973. Il sedicenne venne portato via da Piazza Farnese, nel centro storico di Roma. Il perché del rapimento fu sin da subito chiaro: il petroliere miliardario americano Jean Paul Getty era suo nonno e secondo i banditi dell’epoca avrebbe potuto pagare qualsiasi cifra.

Paul Getty era un giovane hippy, un ragazzo come tanti di quell’epoca che gironzolava per strada e si dilettava nel disegno. Viveva con la madre, Paul, e la sera del rapimento venne avvicinato da un gruppo di persone che lo bloccarono, sedarono, bendarono e lo fecero salire su un’auto che sfrecciò a tutta velocità dal centro storico della Capitale verso Sud, direzione Sicignano degli Alburni.

Per cinque mesi giornali e televisioni non parlarono di altro. Durante questo lungo periodo alle redazioni del “Tempo” e del “Messaggero” arrivarono un orecchio mozzato, una ciocca di capelli e una lettera di Paul Getty in cui il ragazzo supplicava di essere liberato. Incappucciato e in condizioni di salute cagionevole il sedicenne trascorse quei giorni infiniti nella cantina sotterranea vicino alla stazione ferroviaria di Sicignano degli Alburni. La ‘ndrangheta chiese un riscatto di 17 milioni di dollari. Ottenne solo tre milioni. La gran parte versati dal nonno miliardario, che per qualche mese si era detto contrario al pagamento mostrando tutto il suo cinismo: «Ho 14 nipoti, se pagassi anche un solo centesimo li rapirebbero tutti».

Jean Paul Getty verserà 2,2 milioni di dollari, gli altri ottocentomila dollari saranno pagati dal padre del ragazzo rapito e figlio del miliardario, Jean Paul Getty junior che, peraltro, si impegnerà a restituire al nonno del giovane l’intera somma versata con un interesse del 4%. Il 15 dicembre del 1973, all’altezza di Lauria in Basilicata, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, un camionista troverà il sedicenne disorientato ma libero. Qualche giorno prima, un emissario dei Getty aveva consegnato i soldi nascosti in tre sacchi. Abbandonati in un luogo impervio di Rivello, nella zona rurale di Lagonegro.

Per il rapimento di Paul vennero arrestate nove persone, tra cui due capibastone Girolamo Piromalli detto ‘Don Mommo’ e Saverio Mammoliti detto ‘Saro’. Viste le insufficienze di prove solo in due vennero condannati come esecutori materiali, si trattava di Antonio Mancuso, proprietario dell’auto su cui fu caricato il denaro del riscatto, e Giuseppe la Manna, un guardiano notturno al quale furono ritrovate soltanto poche banconote del bottino, le quali nella vera sostanza non furono mai rintracciate.

Paul Getty dopo quell’orribile esperienza cadde nel vortice delle dipendenze che lo hanno poi  portato alla morte, a soli 54 anni, nel 2011,  in Inghilterra.

Talia Mottola 

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