Abbandono animali, il sindaco di Roscigno: “Più dell’80% rischia la morte. Occorre fare di più”

Nelle zone economicamente e culturalmente progredite il fenomeno di abbandono degli animali si è drasticamente ridotto, sino al punto di non rappresentare più un’emergenza, nei Paesi di fascia intermedia come l’Italia, invece, ancora oggi si detengono animali senza possedere però la cultura necessaria per gestirli, con conseguente aumento del fenomeno dell’abbandono degli animali.
L’Italia è indietro nella reale adozione di misure a tutela degli animali ed è arretrata anche la visione su cui si basa attualmente detta tutela.
Sul fenomeno, purtroppo incontrastato, dell’abbandono degli animali, interviene anche il sindaco di Roscigno, Pino Palmieri. “Si stima che ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti, di stenti o a causa di maltrattamenti. L’abbandono è un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro”.
Mancanza di civiltà e arretratezza culturale sono all’origine dell’abominevole fenomeno dell’abbandono degli animali.
“Occorre fare di più – sottolinea il primo cittadino Palmieri – per sensibilizzare su questa problematica. A medici veterinari, allevatori, addestratori, istituzioni e associazioni, ai cosiddetti “addetti ai lavori” spetta, in primis, il compito di educare e vigilare in maniera idonea su chi adotta o compra un animale. Solo la diffusione di una cultura responsabile dell’animale può portare ad un’inversione di tendenza e contribuire ad arginare la piaga dei maltrattamenti e dell’abbandono degli animali”.

Paola Romano

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