Il 12 ottobre lo sciopero dei lavoratori in tutta la provincia di Salerno per “Salvare il servizio di Riabilitazione”

Il 12 ottobre ci sarà lo sciopero dei lavoratori che ha come obiettivo salvare la riabilitazione della Asl Salerno, per evitare la sua distruzione. Molto dure le parole del segretario generale della Uil Fpl Salerno Gennaro Falabella – “Siamo alle porte di una possibile tragedia sociale che non riguarda solo i lavoratori ma tutti i cittadini e l’intero sistema sanitario della provincia di Salerno. In troppi fanno finta di non capirlo ma se non cambiamo le cose andremo a sbattere contro un muro”. Per questo a incrociare le braccia giovedì 12 ottobre saranno gli operatori dei centri di riabilitazione. Sono quei centri in cui vengono curati malati con disabilità fornendo prestazioni riabilitative a livello residenziale, semiresidenziale, ambulatoriale e domiciliare. Strutture sanitarie ad alta professionalità che si fanno carico anche di malati spesso gravissimi, con patologie complesse e totalmente invalidanti, come cerebrolesi, neuropatici, persone affette da deficit sensoriali e così via. In queste strutture operano medici, educatori, terapisti, psicologi. Un settore in cui la provincia di Salerno rappresenta da sempre un’eccellenza. Ora, secondo il sindacato tutto questo capitale sanitario, sociale, professionale, rischia di essere distrutto.

Continua il segretario generale – “Sono stati tagliati fondi per 2,2 milioni e l’Asl Salerno riceverà dalla Regione 5 milioni in meno di quelli che le spettano. Ma ora la situazione si aggraverà ulteriormente fino al rischio di un vero e proprio collasso”.

Sono tre i punti dello sciopero: il primo è quello delle strutture residenziali ovvero le RSA che a causa dei numerosi tagli, l’utente potrebbe non avere l’assistenza di cui avrebbe bisogno nelle strutture.

Il secondo punto riguarda invece i parametri da parte dell’ ASL nella valutazione del personale e che ogni struttura deve avere. Si legge in una nota del sindacato: “ Sono state cambiate le regole in corsa. Fino a poche settimane fa il personale era indicato e approvato dall’ ASL con criteri che avrebbero determinato le capacità operative di ogni centro, ora invece, vi è una contraddizione anche sulle normative e pertanto sulle verifiche annuali si adotterebbero altri criteri mai adottati prima. Così bisognerebbe licenziare figure indispensabili, anche appena assunte su indicazione dell’ Asl, e assumere altro personale che non serve.

Infine il terzo punto riguarda la figura degli educatori sanitari, secondo cui, gli educatori non iscritti all’albo non potrebbero più operare nel settore e pertanto, decine di persone potrebbero non lavorare e dunque ci sarà uno smantellamento totale del servizio, poichè gli educatori sono indispensabili,ma di iscritti all’albo ce ne sono veramente pochi. Tutto il sistema, anche quello delle RSA, andrebbe in tilt spiega Falabella .

Mariela D’Elia 

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