La storia. Giulia “perde la scommessa” di aprire una pasticceria nel centro storico di Sassano ed emigra all’estero

Si spegne un’altra luce nel centro storico di Sassano. Chiude, dopo appena tre anni di attività, la pasticceria “ ArteSana Lab” di Giulia Salluzzi. La giovane pasticciera, dopo aver vissuto per tanti anni sia in Italia che all’estero, nel 2020 decide di tornare nel suo paese di origine: Sassano. Ed è proprio nel centro storico, vicino a una delle storiche fontane del paese, che decide di aprire il suo primo laboratorio di pasticceria artigianale.

Una vera scommessa, una scelta controcorrente, ma comune a molti altri giovani imprenditori artigiani, che con coraggio colgono la sfida e decidono di investire nel posto che più hanno a cuore, la loro casa. Giulia, aiutata dalla sua famiglia, inaugura e incomincia a sfornare deliziosi biscotti, torte su commissione per eventi, pasticceria mignon e tanti altri prodotti(anche in versione “glutenfree”) sia della tradizione, che sue creazioni molto spesso ispirate anche dai sapori del paese in cui ha vissuto per molto tempo, la Spagna. La caratteristica della sua pasticceria è la ricercatezza degli ingredienti: tutti provenienti dall’Italia, preferendo quelli di origine campana e di agricoltura biologica. Non a caso, il suo slogan è “Fatto bene per te”; sono banditi, infatti: aromi, conservanti e coloranti artificiali. A queste caratteristiche di qualità, associa anche fantasia e creatività nelle decorazioni, lasciandosi ispirare sempre dalla natura o dalle richieste dei suoi clienti. Giulia è molto attiva anche sul web, dove aggiorna con costanza le pagine social, nelle quali mostra le sue dolci creazioni e decide anche di aprire una pagina di e-commerce, per far volare i suoi prodotti in giro per l’Italia e il mondo, ma non è bastato.

A soli tre anni dall’inizio di questa avventura, Giulia decide, a malincuore, di chiudere il suo laboratorio e di lasciare Sassano. Le motivazioni sono, come sempre, di natura economica: i costi in uscita per l’acquisto delle materie prime, le tasse e i consumi risultano troppo alti rispetto alle entrate. Giulia chiude il suo laboratorio artigianale di pasticceria, mette in valigia i suoi sogni e la sua arte e lascia un paese, che con la sua partenza diventa un po’ più povero, anche solo per aver perso l’unica pasticceria nel centro storico.

Con la chiusura di “ArteSana Lab” vediamo svanire anche la possibilità di una piccola imprenditoria al femminile, fatta di cose genuine, create con l’amore di un artigiano e la passione e l’entusiasmo di una gioventù che, ancora una volta, come in un copione già scritto, è costretta a portare altrove le sue capacità e il suo ingegno, per essere apprezzata.

Marianna Feliciello

 

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