Violenze contro i cani nel Vallo di Diano. L’intervista ad Enrica Ferricelli dell’Oipa

Sono diverse le storie di violenza sugli animali alle quali abbiamo assistito nelle ultime settimane. Che si tratti di Everest, il cagnolino che con i suoi occhi è entrato nel cuore di molti, o di Spinoso, solo uno dei tanti nomi del randagio morto a Sala Consilina. Della storia di quest’ultimo ne abbiamo parlato con Enrica Ferricelli, delegata dell’OIPA del Vallo di Diano, che ci ha anche illustrato cosa si potrebbe fare affinché episodi del genere non si ripetano.

Nel raccontare la storia di Spinoso, conosciuto anche come Bobby o Bellino, Ferricelli ha evidenziato come in questo caso qualcosa si sia finalmente mosso. Per una volta, infatti, qualcuno ha presentato denuncia nei confronti dei padroni dei cani responsabili dell’attacco e della morte del randagio che era benvoluto da tutti i residenti di Mezzaniello. “Avere un cane, che sia acquistato o adottato è una responsabilità. I padroni rispondono in toto delle azioni dei propri animali” sostiene la delegata dell’OIPA. Tra gli obblighi che deve rispettare chi possiede un cane c’è innanzitutto quello del microchip, obbligatorio per legge e che permette l’identificazione, unito alla costante supervisione in quanto un cane padronale non può essere lasciato libero sul territorio. Il rispetto di questo e molti altri doveri segnerebbe un punto di partenza verso la risoluzione di alcune problematiche. In conclusione, Ferricelli fa un invito all’amministrazione comunale e all’Asl di competenza  affinché richiedano un risarcimento e magari realizzino un fondo da utilizzare a beneficio degli animali. Il suo appello si estende anche alle guardie zoofile presenti sul territorio, che devono agire in caso di maltrattamento animale, e a tutti i cittadini che possono dare una mano facendo volontariato, ad esempio nei canili, o dando sostegno ai volontari.

                                     Danila Pia Casella