Presentato alla Camera dei Deputati il Rapporto Aree interne Campania, Cammarano: “Azioni per lo sviluppo dei territori”

Oggi, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, alla presenza dei componenti dell’Intergruppo Parlamentare Sviluppo sud, Aree fragili e isole minori, è stato presentato il Rapporto Aree interne Campania, realizzato dal Centro Studi Confindustria Campania – Piccola Industria e dalla commissione speciale Aree interne del Consiglio regionale della Campania. Sviluppato in collaborazione con l’Università degli Studi del Sannio, l’Università degli Studi di Salerno e l’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, i contributi sono emersi durante le audizioni tenutesi a Benevento, Avellino, Salerno e Caserta.

“Questa mattina abbiamo tirato le somme di un lungo e importante percorso intrapreso con il Comitato Piccola Industria di Confindustria Campania, nella persona del presidente Pasquale Lampugnale” dichiara il presidente della commissione regionale Aree interne Michele Cammarano a margine della presentazione del Rapporto Aree interne Campania.
“Nel corso delle audizioni è stato analizzato il quadro sociale, economico ed infrastrutturale dei territori, individuato le principali criticità e programmato gli interventi da portare avanti, nonché la necessità di effettuare una sburocratizzazione generale ed una semplificazione dei bandi rivolti sia agli enti locali che alle PMI situate nelle aree interne”.
“Dagli incontri sono emersi – dice Cammarano- fabbisogni raggruppati in diverse aree di intervento. La nuova strategia delle aree interne dovrebbe mettere al centro una significativa politica di attrazione degli investimenti e prevedere la realizzazione di nuove infrastrutture viarie e ferroviarie utili a migliorare la mobilità interna del territorio”.
Particolare attenzione è stata rivolta anche al rifacimento ed efficientamento sia della rete idrica che di quella fognaria, soprattutto nelle province di Benevento e Avellino e nella produzione di energie da fonti rinnovabili, abbandonando il vecchio modello di tipo estrattivo, per evitare che i territori vengano solo depredati.
“La Regione Campania, ha insistito Cammarano, dovrebbe spingere i piccoli comuni con meno di 5mila abitanti ad aggregarsi in modo da migliorare i servizi offerti e di prevederne dei nuovi. Puntare su una strategia basata sul policentrismo potrebbe inoltre decongestionare le aree urbane, spostando nelle aree interne alcuni servizi regionali”.
Infine attenzione anche per la creazione di un centro di ricerca per lo sviluppo delle aree interne per coordinare, in modo continuo e costante, gli interventi settoriali, di contesto, di ricerca, di formazione e di innovazione sociale da effettuare sul territorio.
“Si tratta di azioni da realizzare attraverso la convergenza di tutti i livelli di governo, conclude Cammarano, consapevoli che una strategia di sviluppo economico per le aree interne nasce dall’intersezione della prospettiva nazionale con quella locale, quest’ultima capace di cogliere la varietà e complessità della società e del capitale territoriale che le caratterizza”.

Paola Romano

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….ad avere gli attributi avrebbero dovuto presentare anche una denuncia contro il trombone alla regione campania che tanto ha contribuito all’annientamento delle zone interne.

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