Addio a Enzo Moscato, attore e regista della nuova drammaturgia napoletana

Enzo Moscato in “Ritornanti” di Enzo Moscato - ph©Pino Miraglia

Si è spento dopo una lunga malattia Enzo Moscato, 75 anni. Nato il 20 aprile 1948 nei Quartieri Spagnoli, sembra non si sia mai mosso da lì, scavandone la realtà umana, guappi, prostitute, femminielli, scugnizzi, disoccupati, bambinelli sino a coglierne il nucleo universale e esistenziale, la santità e la perdizione, la vitalità dolorosa, ma non dolente col suo disperato bisogno d’amore.

Sala Assoli nel cuore dei Quartieri Spagnoli a Napoli, riconosciuta come Centro di Produzione teatrale dal Mibact e abitata in forma stabile, tra gli altri, da Enzo Moscato rende omaggio al massimo esponente della nuova drammaturgia napoletana, quella nata post Eduardo de Filippo.

Le sue opere più importanti:

Scannasurice, Ragazze sole con qualche esperienza, Tiempe sciupate, Rasoi. Vincitore dei principali premi teatrali nazionali, tra cui il Premio Ubu e il Biglietto d’Oro Agis per Rasoi, allestimento da lui diretto insieme a Mario Martone con Toni Servillo.

Enzo Moscato ha diretto il Teatro Mercadante dal 2003 al 2006 e insegnato drammaturgia e scrittura teatrale al Suor Orsola Benincasa e all’Università di Fisciano dal 2005 al 2010. Al cinema è stato diretto da Mario Martone per “Morte di un matematico napoletano”, “Rasoi” e “Il giovane favoloso”. Tra i film più noti anche “I vesuviani” nell’episodio Maruzzella diretto da Antonietta De Lillo. Tornerà a lavorare con la regista nel film “Il resto di niente” nel 2004.

Ultimo saluto all’attore alla Sala Assoli con l’opera “Il tempo che fu di Scioscia” di Moscato con l’attrice Isa Danieli.

L’attore sarebbe dovuto andare in scena anche ad inizio Febbraio con Kinder-Traum Seminar.

Oggi 15 gennaio alle 15.00 i funerali alla chiesa di San Ferdinando.

 

Talia Mottola

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