Il podismo per affrontare la vita e sfidare i propri limiti. La storia di Anita Zirpoli da Atena Lucana

Quando lo sport va oltre la competizione, quando fare sport diventa un modo per migliorare la propria vita. Anita Zirpoli corre con la Podistica Pollese e ci racconta il suo percorso, fatto di sfide e obiettivi raggiunti, ma soprattutto ci ricorda l’importanza di sfidare i propri limiti.

“Correre è libertà. Correre è essere liberi di muoversi verso un obiettivo, quello di stare bene, quello di trovare dentro se stessi una sorta di benessere che ti porta a superare i tuoi limiti, soprattutto. Essere liberi, poter volare ma con le proprie gambe”.

Anita si racconta così, attraverso la corsa, lo sport che pratica da quando era adolescente. Iniziando per gioco, correndo dietro casa, su strade sterrate e viottoli: “L’adrenalina che mi dava la corsa non me la dava nient’altro”. Ma il suo percorso sportivo inizia grazie ad un amico che la presenta al presidente della Podistica Pollese. Entra a far parte di una famiglia, una realtà fatta di persona sane, con sani valori e principi. Con loro vive tantissime esperienze: “Cresce sempre di più l’orgoglio di appartenere ad un gruppo che non fa altro che sport”. Anita ricorda le prime gare delle gare, corse nell’hinterland campano, per poi arrivare con la sua squadra a quelle di interesse nazionale, come il cross di Gubbio. Adesso la nuova sfida, correre e terminare una maratona.

“Solitamente mi alleno sul fiume Tanagro, dove si tracciano bellissimi percorsi. E diventato il nostro habitat naturale, è il luogo in cui facciamo sport e con noi tantissime persone fanno sport lungo queste rive. Mi auguro che questi luoghi vengano tutelati e preservati”.

Attraverso la corsa Anita ha cambiato prospettive, ha migliorato il suo stato fisico, sfidando la propria comfort zone: “Abbattere i miei limiti, sfidare ogni giorno nuovi obiettivi: scendere con il tempo, correre più veloce di qualcun altro. Oltre alle sfide personali, nella corsa ho trovato un alleato per lottare contro il mio convivente: il diabete.
Essendo diabetica da quando ero piccola, mi sono sempre posta dei limiti, per quanto riguarda la vita stessa. Non avevo compreso che la convivenza con determinate malattie – chiamate così, ma non sono altro che conviventi – poteva migliorare. Non solo, potevo anche essere da sprono per alcun altro. Tutto grazie a questo magnifico sport che è tra i più naturali che l’uomo possa fare e se lo posso fare io, lo possono fare tutti!”.
Nel momento in cui ti metti le scarpette, ci sei tu, i tuoi piedi, le tue gambe e le tue forze. In quel momento la sfida parte, parte con te stesso e milioni di pensieri scaturiscono nel momento in cui tu, con il tuo respiro, sei lì a percorrere quel qualcosa che non sai dove ti porta, ma sai che ti fa molto bene”.

Joyce Donnarumma

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