Anche una delegazione del Vallo di Diano allo sciopero generale di Cgil e Uil a Salerno

Si è tenuto ieri mattina uno sciopero generale di 4 ore per tutti i settori privati, proclamato da Cgil e Uil. Lavoratori e le lavoratrici di diverse regioni si sono fermati per sollecitare il Governo, le Regioni, gli enti locali e le imprese ad attuare maggiori interventi. L’obiettivo dichiarato dai sindacati è quello di avere zero morti sul lavoro, maggiori investimenti sull’attività ispettiva e misure che escludano le aziende non regolari dai finanziamenti pubblici. Nella protesta tenutasi davanti alla Prefettura di Salerno era presente anche una delegazione del Vallo di Diano.
“La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa – dichiarano i sindacati – bisogna cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato; superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati. E poi occorre rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione, incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del lavoro e nelle aziende sanitarie locali.”
I sindacati chiedono inoltre una formazione più adeguata per i lavoratori. “Serve il diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori – spiegano Cgil e Uil – e una vera patente a punti per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza, diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri rappresentati per la sicurezza; obbligo delle imprese ad applicare i contratti nazionali firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici”.
Altro grande motivo della protesta riguarda il fisco. “Lavoratori dipendenti e pensionati pagano oltre il 90% del gettito Irpef, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute – così Cgil e Uil – L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno”. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva introduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Inoltre non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze.
Per i sindacati: “È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione; promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’Irpef a tutti i redditi; indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali”. Occorre insomma andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.
“Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle imprese il valore del lavoro – spiegano ancora i sindacati – a partire dal rinnovo dei contratti nazionali e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.
Giovanna De Luca

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