“Il carcere di Sala Consilina non riaprirà”. La decisione del Tar: “Struttura non adeguata. Infondato ricorso del Comune”

Il Tar respinge il ricorso presentato dal Comune di Sala Consilina  e dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro nel quale veniva richiesta la riapertura del Carcere di Sala Consilina. La struttura penitenziaria in via Gioberti, quindi secondo il Tribunale Amministrativo Regionale non riaprirà. “Il motivo di ricorso, si legge nella sentenza del Tar,  è infondato”.  Gli snodi valutativi che hanno condotto alla decisione di chiudere la struttura sono 8 e sono i motivi per cui il Tribunale Amministrativo ha deciso di respingere il ricorso.

“1) la considerazione dell’elemento strutturale, in quanto l’edificio consiste in una vecchia sede vescovile, edificato nell’anno 1809 e nel 1948 trasformato in carcere, risultando oggi non adeguato agli standards nazionali ed europei;

2) il carattere storico dell’edificio limita, e comunque rende più complessa e condizionata, la possibilità di interventi di adeguamento, dato il vincolo di tutela monumentale, che impedisce di apportare quelle modifiche strutturali che consentirebbero il raggiungimento di standards adeguati;

3) tra i vari deficit strutturali vi è ad esempio il mancato rispetto della disciplina in tema di abbattimento delle barriere architettoniche;

4) altro grave difetto consiste nella non conformità della struttura alla disciplina della sicurezza sul lavoro sotto il profilo dell’igiene edilizia;

5) inoltre, a parte il problema della sicurezza sul lavoro, emerge la generale angustia e ristrettezza dei vari ambienti, tale da compromettere la qualità della presenza dei detenuti, del personale, e dei visitatori;

6) tra i locali inidonei vi sono anche gli spazi insufficienti degli uffici, della caserma, della mensa;

7) anche l’accesso alla struttura con veicoli risulta non agevole;

8) sono presenti aree scoperte collocate in centro abitato, tanto da compromettere le norme di sicurezza che impongono l’adeguata separazione dei detenuti dal pubblico.

Sulla base di questi rilievi l’amministrazione  ha valutato l’inidoneità della struttura ad assolvere la funzione rieducativa della pena, senza che sussistano adeguati e ragionevolmente agevoli margini di adeguamento dell’edificio. “In aggiunta a tali valutazioni, il Tar ritiene legittima la chiusura del carcere di Sala Consilina, considerando il più ampio piano nazionale di riorganizzazione delle strutture penitenziarie, che prevede in linea di massima la chiusura delle strutture penitenziarie più piccole, per concentrare gli sforzi organizzativi, lavorativi ed economici nelle strutture più grandi”. Non viene ritenuta “risolutiva” nemmeno l’offerta dell’amministrazione comunale di contribuire all’adeguamento della struttura, sia perché la tipologia dell’edificio e il vincolo storico impedirebbero l’adeguamento integrale, sia perché in ogni caso non si riuscirebbe a superare la soglia minima di 100 posti per i detenuti (così come previsto dalla Legge).

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….sarebbe appena il caso di segnalare che una struttura bella ed antica andrebbe riutilizzata e ristrutturata. Facciamo le cose seriamente e non solo vetrina, apparizioni e dichiarazioni demenziali.

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