Emergenza maltempo in Campania. L’allarme di Legambiente e dei Geologi campani

In tutto il centro Italia è emergenza maltempo e il bilancio è negativo anche in Regione Campania. “Ancora una volta le forti piogge hanno provocato allagamenti e frane, provocando disagi, danni ingenti e, purtroppo, anche vittime. Ancora una volta accusiamo la mancanza di manutenzione e di reali azioni di prevenzione pre-evento, anche in quelle occasioni, come in questo caso, in cui eventi piovosi eccezionali vengono largamente previsti e preannunciati”. Lo ha affermato Francesco  Peduto , Presidente Ordine Geologi Campania . “Il conto sempre più consistente, in termini di perdita di  vite umane e danni al patrimonio edilizio ed infrastrutturale, è purtroppo riconducibile in buona parte alla crescita  incontrollata dei centri abitati – ha proseguito Peduto. “La politica prevalente di gestione del rischio idrogeologico continua ad essere incentrata fondamentalmente sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze, ad evento accaduto, dimostrando la lontananza da una cultura di previsione e prevenzione, basata sull’individuazione delle condizioni di rischio e volta all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell’impatto degli eventi.”

E in merito anche Legambiente fa sentire la sua voce. Con una nota Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania commenta la grave emergenza maltempo che sta colpendo la Campania: “Il primo pensiero è rivolto ai familiari delle vittime del maltempo e alla popolazione colpite. Basta con la Campania della paura e della perenne emergenza. Con le prime piogge autunnali, anche se eccezionali, si ritorna ad aver paura e scatta l’emergenza con le immancabili conseguenze drammatiche. Informazione, prevenzione e delocalizzazione laddove e’ possibile e un grande piano di manutenzione ordinaria del territorio sono le ricette per una Campania sicura. Sono 504 i comuni campani in cui sono presenti zone ad elevata criticità idrogeologica, l’estensione di tali aree esposte a rischio è pari a oltre 2.598 kmq (cioè circa il 19% della superficie dell’intera regione). Si stima che sono oltre 500mila i cittadini campani che risiedono in zone esposte a rischio idrogeologico”. E’ fondamentale- prosegue Chiavazzo- che tutti i comuni classificati a rischio si dotino di piani di protezione civile funzionali, informando e addestrando i cittadini sui comportamenti da tenere in caso di emergenza. Questo è l’unico modo per fronteggiare nell’immediato l’estrema diffusione della problematica del rischio idrogeologico e quindi per salvaguardare le vite umane esposte.

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