Alta Velocità nel Vallo di Diano? Dà fastidio a tanti: si svegli la comunità civile, prima dell’ennesimo “scippo”

Diciamoci la verità, da quando hanno tolto i treni al Vallo di Diano nel lontano 1987 a pochi è importato qualcosa, con la sola eccezione del Comitato per la riattivazione della tratta ferrata Sicignano-Lagonegro. Per più di 30 anni la politica si è limitata a qualche promessa pre-elettorale, immediatamente smentita dai fatti.

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Con queste premesse è sembrato quasi incredibile che i treni potessero tornare nel territorio valdianese grazie al nuovo progetto dell’Alta Velocità della Ferrovia Tirrenica Meridionale Salerno – Reggio Calabria. Il progetto -e va sempre ricordato che per il momento si tratta esclusivamente di un progetto sulla carta- è stato redatto da “tecnici”, e riguarda un nuovo tracciato che passando a monte del Vesuvio e, bypassando la Stazione attuale di Salerno, attraverserebbe il Vallo di Diano per raggiungere Praia a Mare. Insomma quasi per caso, e “nonostante” la politica. Comprensibili gli scetticismi degli stessi cittadini valdianesi-abituati ad essere delusi dalla politica- ma sarebbe in questo caso abbastanza inevitabile la costruzione di una stazione nel territorio del Vallo di Diano. Insomma se dopo più di 30 anni i treni tornassero a passare tra Polla e Casalbuono ma senza fermarsi, sarebbe davvero uno schiaffo ingiustificabile per le comunità di queste aree. Il ritorno dei treni sul nuovo tracciato giustificherebbe anche il ripristino della tratta ferrata Sicignano-Lagonegro, che potrebbe fungere da collegamento. Dunque per una volta una favola a lieto fine? Nemmeno per idea, anzi apriti cielo: l’alzata di scudi generata in altri territori salernitani dalla notizia è stata immediata! In particolare nel Cilento “dimenticato dal nuovo tracciato dell’alta velocità”, ma non solo. E ogni giorno che passa gli interventi critici si moltiplicano, a contestare il nuovo tracciato dell’alta velocità: con il rischio che, con tutte queste proteste e richieste, il progetto resti soltanto sulla carta. I tempi a causa delle polemiche potrebbero allungarsi all’infinito, e magari i treni scegliere altri “binari” rispetto a quelli del Vallo di Diano. Insomma, al di là delle legittime aspirazioni di ogni territorio, l’idea dei treni nel Vallo di Diano sembra dare fastidio a molti, compresi alcuni rappresentanti regionali “di peso” che avevano già manifestato disinteresse sull’argomento. E mentre le polemiche montano, va sottolineato che tutte le aspirazioni sono legittime, ma esistono diritti negati che vanno ripristinati. Nessuno si è mai lamentato  quando l’alta velocità, utilizzando tracciati esistenti che andrebbero soltanto eventualmente potenziati, ha fatto tappa nelle stazioni ferroviarie del Cilento, con fermate -soprattutto in estate- nelle stazioni di Agropoli, Vallo della Lucania e Sapri. Lì i treni non li hanno mai persi, e continuerebbero ad averli anche senza la Ferrovia Tirrenica Meridionale Salerno-Reggio Calabria. Di fronte all’ennesimo possibile scippo, al momento addirittura di una idea progettuale, è davvero il caso che finalmente si risvegli la comunità civile del Vallo di Diano. L’alternativa per i cittadini è di continuare soltanto a lamentarsi, e lasciare che anche questo ultimo “treno” passi senza fermarsi.

 

 

 

 

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Una risposta

  1. cono Morena ha detto:

    purtroppo i nostri figli sono costretti ad andare via, resta solo la mediocrità della politica valdianese.
    ignoranti e incapaci di quardare oltre i loro interessi personali e solo a beneficio di pochi “amici”.

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