“Tutto scorre”, anche nel linguaggio della politica: da Platone a De Luca passando per Gaudiano e Cammarano

Quanto è cambiato il linguaggio della Politica dalla prima alla seconda Repubblica? A darcene un’idea è il giornalista e storico Geppino D’Amico, con un excursus come sempre condito di quel pizzico di ironia che caratterizza sempre il suo “bilancio” settimanale.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Panta rhei” è un’antica espressione greca che significa “Tutto scorre”. Ed è così anche per il linguaggio della politica che a partire dal movimento della sofistica, nato in Grecia nel V secolo a.C., ha subito notevoli trasformazioni. Nei suoi scritti Platone descrive i sofisti come falsi sapienti che a differenza dei filosofi non hanno come obiettivo la verità nel loro insegnamento, ma solo il successo nelle discussioni e nelle dispute. Che bravo Platone! Aveva previsto tutto: il profilo da lui tracciato sembra il ritratto di molti politici del periodo contemporaneo. Proviamo a tracciare qualche differenza tra i politici della “Prima Repubblica” e quelli della “Seconda Repubblica”.

La prima Repubblica era caratterizzata dall’eloquio involuto di Aldo Moro, dalle battute sarcastiche di Giulio Andreotti e dalle espressioni definite caute e vaghe dei Dorotei senza dimenticare alcune espressioni abbastanza colorite come il calcio nel sedere (in verità la parola usata fu un’altra) che Palmiro Togliatti avrebbe voluto assestare nel fondoschiena di Alcide De Gasperi, oppure l’invito rivolto da Pietro Nenni ai puri di fare attenzione perché “a furia di fare il puro primo o poi trovi sulla tua strada uno più puro che ti epura”.

Poi è arrivato il linguaggio ruvido e celodurista del senatur Umberto Bossi in coppia con il tranquillizzante “mi consenta” di Silvio Berlusconi. Ma come dimenticare il “vaffa” scandito da Beppe Grillo nel settembre del 2007 che, unitamente alla promessa di “Aprire il Parlamento come una scatola di tonno”, veicolato attraverso la piattaforma Rousseau della Casaleggio Associati, diverrà il leit motiv della politica a 5 Stelle. Oggi, però, sono in tanti a chiedersi se il vaffa grillino sia da considerarsi un valore o un danno. In epoca più recente merita di essere ricordata la gaffe del deputato Davide Tripiedi il quale, prendendo la parola in aula, esordì con un “Grazie Presidente, sarò breve e circonciso”; prontamente corretto dal presidente di turno non riuscì evitare l’ironia e l’ilarità dei presenti e della stampa. Ormai le uova si erano rotte e la frittata era fatta.

E ancora, l’incontro del 7 luglio 2018 di Felicia Gaudiano con gli abitanti di Montesano Scalo impegnati in una maxi protesta per evitare che Terna realizzasse una maxi centrale a 200 metri dal centro abitato. Elegantissima nel suo completo bianco la senatrice dichiarò al collega Pasquale Sorrentino: “Sono qui in visita per fare una passeggiata e per vedere il problema che ci sta su questa terra…Noi 5 Stelle siamo sempre presenti, sia dove ci sono i problemi sia dove non ci sono”.  Dalla passeggiata della Gaudiano agli inglesismi del consigliere regionale Michele Cammarano il quale ha annunciato “un tour delle aree interne della Campania. Soltanto così possiamo conoscere da vicino le bellezze storico-culturali, le principali realtà economiche, le ricchezze ambientali e le eccellenze enogastronomiche di ogni città e di ogni singolo borgo”. Almeno per le eccellenze enogastronomiche è difficile dargli torto: nel nostro territorio non mancano. Così come i problemi: anche quelli ci sono e sono tanti, al punto da chiedersi se un tour sarà sufficiente!

Quanto è diverso il lessico di Cosimo De Giorgi che nel 1881 effettuò un “Viaggio nel Cilento” dal quale scaturì un’attenta analisi sociologica delle condizioni di vita e di lavoro degli uomini e delle donne del vasto territorio. De Giorgi percorse il Cilento per lo più a piedi, recandosi in quasi tutti i paesi, tagliati fuori dalla storia e dalla civiltà. Concludiamo la nostra carrellata con il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca. L’uomo di Ruvo del Monte ogni venerdì in tv ne ha per tutti con un linguaggio che a giudizio degli avversari, le cui idee vengono da lui spesso vengono definite “demenziali”, è quantomeno scomposto e suscita reazioni contrastanti. Mentre il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha fiducia nell’operato di De Luca, il costituzionalista Sabino Cassese parla di Bonapartismo. Chi ha torto e chi ha ragione? Questo potrà dircelo solo la storia.

GEPPINO D’AMICO

 

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….gli accostamenti tra platone , alcuni uomini degni del passato più recente e pochi galantuomini della politica del secolo scorso è azzardato e rischioso. Credo sia impossibile accostare figuri nostrani ch sono lontani millenni alla integrità morale di platone . Gente che affolla le nostre istituzioni e le aule parlamentari e che in gran parte parlano ed agiscono da approssimati avventizi della politica, o forse sarebbe meglio dire dell’affarismo colluso e confuso con la politica seria ed edificante di veri uomini del passato. Il livello morale , culturale e politico di oggi è sotto gli occhi di tutti , ma purtroppo la marmaglia che vota questi personaggi è ignorante, priva di ogni valore e mossa soltanto dallo stomaco e la tasca da riempire con assistenza pelosa e bonus parassitari. Naturalmente non ha letto platone e non leggerà nemmeno geppino e quanti sono mossi da interessi completamente diversi dai loro rigurgiti .

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